Carlsberg e la scoperta degli enzimi che ha trasformato il denim design

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L’affascinante connessione tra la birra e i jeans raccontata da Piero Turk

Il principale obiettivo dei designer di denim è quello di conferire ad un nuovo capo d’abbigliamento un aspetto vissuto. Gli enzimi possono produrre risultati eccellenti senza inquinare l’ambiente. Nel 1952, Carlsberg mappò per la prima volta un enzima in grado di degradare le proteine. Abbiamo condiviso questa scoperta con il mondo, dando il via a progressi rivoluzionari nella tecnologia e nell’industria.

Piero Turk racconta

“Mi piace il denim. È molto democratico. Chiunque indossi i jeans non sembra né povero né ricco. Possono essere indossati da chiunque.”

 

“Sono Piero Turk e sono un denim designer. Denim designer significa che lavoro in tutte le aree del denim. Collaboro con i tessutai denim per sviluppare tessuti; con le lavanderie per sviluppare lavaggi; con i brand per sviluppare le loro collezioni.

Vivo a Treviso, un piccolo villaggio nel Nord-Est dell’Italia. Vivere a Treviso non è male – fondamentalmente perché non sono sempre qui.

Viaggio in tutto il mondo per lavoro. Mi piace che quando torno a casa non sia per niente stressante – ma onestamente è un po’ noioso.”

 

Quando è nata la storia del trattamento in capo, abbiamo iniziato dalle tecniche semplici, aggiungendo candeggina all’acqua, per rendere i jeans più chiari. Poi abbiamo aggiunto pietre, spruzzato sabbia e sostanze chimiche in alcune aree per ottenere contrasti sul jeans. […]”

“[…] Qui sviluppo tutte le mie nuove idee relative ai finissaggi e diversi trattamenti su denim. Tutti le diverse tecnologie e tecniche vengono utilizzate esclusivamente per far sì che un nuovo capo sembri un capo vissuto.

Naturalmente il grande problema che l’industria sta cercando di evitare è l’inquinamento, e con gli enzimi si evita proprio questo. La scoperta degli enzimi ha apportato grandi cambiamenti nel mondo denim. La tecnologia è davvero buona perché spruzzando gli enzimi direttamente sul capo si può risparmiare molta acqua. Usando questi si ha più o meno lo stesso effetto delle pietre, ma inquinando molto meno.”