Stefan Vella x Tonello Denim Gallery

Stefan Vella

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Stefan Vella, un designer di moda maltese, si trasferì ad Amsterdam nel 2014 per intraprendere gli studi di design della moda presso l’AMFI. La sua visione creativa amalgama i migliori aspetti di due mondi distinti: l’attenzione meticolosa per la forma ispirata dal design nord-europeo e l’essenza vibrante e la passione caratteristiche del Sud.

Nel suo progetto per la Denim Gallery, Stefan approfondisce il concetto di intrappolamento nella realtà. Prendendo ispirazione dalle tecniche di legatura della corda utilizzate nel bondage, mira a evocare una sensazione di sottomissione. Inoltre, incorpora l’immagine della cera delle candele per simboleggiare l’accumulo graduale di strati che avvolgono e nascondono ciò che si trova sotto.

Attualmente, Stefan lavora come designer presso Calvin Klein, contribuendo all’interno del team dei tessuti di maglia. Il suo ruolo comprende la co-progettazione di maglie stagionali leggere e pesanti da uomo, oltre alla creazione di design grafici unisex. Ciò include la preparazione di concetti stagionali, trend moodboard, la ricerca di materiali, tecniche grafiche e ornamenti, la supervisionare e lo sviluppo di campioni dai prototipi iniziali a quelli per i venditori.

A partire dal 2023, Stefan ha iniziato un tirocinio nella categoria maglieria. In poche parole questa esperienza l’ha portato a ricoprire un ruolo di supporto per il main designer e un contributo attivo allo sviluppo degli stili essenziali di maglieria per uomo.

Abbiamo avuto la fortuna di condurre un’intervista con lui immediatamente dopo il termine del progetto Denim Gallery.

Com'è stato collaborare con Tonello?

Ero nel mio terzo anno del corso di laurea in design della moda presso l’Amsterdam Fashion Institute quando sono stato coinvolto nel programma Denim Minor, un semestre unico in cui gli studenti di tre discipline – design, branding e management – collaborano per ideare un sub-brand per un rinomato marchio di denim. Guido Kerssens, il mio tutor, mi ha chiesto di unirmi al progetto. Inizialmente ho esitato a causa del pesante carico di lavoro all’AMFI. Tuttavia, guardandomi indietro, sono grato di aver accettato l’opportunità.

Lavorare al fianco di Tonello è stata un’esperienza incredibilmente positiva. La vasta conoscenza e competenza del team hanno permesso a designer come me di spingersi oltre i confini della creatività. Assistere alla trasformazione del mio concetto – con attenzione meticolosa alla sostenibilità del finissaggio – è stato straordinario. Per me, è stata un’esperienza davvero eccezionale e senza precedenti.

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Quali benefici hai ottenuto dall'esperienza Denim Gallery dal punto di vista lavorativo?

L’aspetto più interessante del brief della Denim Gallery è stato sintetizzato molto semplicemente in: “la creatività non conosce limiti”. Per un designer, queste parole sono profondamente potenti, considerando che la creatività nell’industria della moda è spesso limitata da vari fattori: la commercialità, l’allineamento del marchio, i costi di produzione e altro ancora. Inoltre, è stato abbastanza intimidatorio presentare un concetto e rinunciare completamente al controllo sulla sua interpretazione e esecuzione.

Tuttavia, il processo ha offerto una sensazione di libertà senza precedenti per l’espressione personale. Ha fornito un’opportunità unica di vedere come un’altra persona interpretasse il mio punto di vista, creando un ambiente di esplorazione creativa illimitata.

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Puoi raccontarci cosa è cambiato dal tuo punto di vista professionale e personale in questi tre anni?

Il momento più significativo di questi ultimi tre anni è stata indubbiamente la mia laurea con lode presso l’AMFI. È stato incredibilmente gratificante vedere il culmine di quattro anni intensi e impegnativi di duro lavoro. Dopo questo traguardo, ho avuto il privilegio di presentare la mia collezione per conto dell’AMFI alla London Graduate Fashion Week.

Dopo la laurea, ho intrapreso un percorso come freelance ad Amsterdam, offrendo sia competenze tecniche che supporto creativo a designer stimati come Bas Kosters e Berend Brus. Inoltre, ho colto l’opportunità di realizzare abiti da performance per lo spettacolo “An Ongoing Song” di Szymon Adamczak all’ Amsterdam Fringe Festival. Inoltre, ho avuto il piacere di disegnare abiti da palco per i talentuosi musicisti Kiri Mioki e Ariah Lester.

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Qual è la tua posizione attuale? Cosa stai facendo ora?

Recentemente ho ampliato la mia clientela includendo PVH (Calvin Klein, Tommy Hilfiger), offrendo supporto alla prototipazione virtuale 3D attraverso Stitch Design Lab, la società sorella di prototipazione 3D di PVH.

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Come immagini il tuo futuro personale e professionale? Hai progetti in arrivo?

Il mio obiettivo finale è consolidare la mia posizione come professionista della moda, concentrandomi in particolare sul design 3D e sulla prototipazione virtuale. Credo fermamente che questa strada rappresenti il futuro e una direzione più sostenibile per l’industria della moda.

Il mio prossimo progetto prevede una collaborazione con MOAM, un’agenzia creativa situata ad Amsterdam, e Hortus Botanicus, i giardini botanici della città. Mi è stato affidato il compito di creare abiti multindossabili per un’installazione di moda incentrata sulla sostenibilità. Questi capi saranno sviluppati digitalmente e realizzati utilizzando tessuti provenienti da rimanenze di magazzino, gentilmente forniti da C&A.

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