Colore Indaco: storia dell’Oro Blu e di come ha cambiato il mondo

L’indaco, conosciuto universalmente come “oro blu“, è molto più di un semplice pigmento: è un filo che intreccia insieme secoli di storia, cultura e innovazione. Questo colore vibrante ha giocato e gioca ancora oggi un ruolo cruciale nel mondo della moda, in particolare nel settore del denim, trasformandosi da simbolo di status in alfiere dello stile contemporaneo.

L’indaco, estratto dalle piante del genere Indigofera, vanta origini nobili e antiche.

Utilizzato per la prima volta in India, il suo nome deriva dal greco Ἰνδικόν (Indikón), che significa “prodotto dell’India”. Questo prezioso pigmento blu era noto per la sua rarità e il suo valore, tanto da essere utilizzato come valuta di scambio in alcune economie.

Dall’India all’Egitto, passando per l’Africa e l’Europa, l’indaco ha influenzato la moda e le pratiche tessili di numerose civiltà. Gli Egizi lo usavano per colorare le bende delle mummie, simboleggiando la divinità e l’immortalità, mentre in Africa era impiegato nei tessuti cerimoniali.

Il colore indaco caratterizza la popolazione nomade dei Tuareg, gli “uomini blu” che vivono soprattutto nel Sahara e nel Sahel.

Il denim, originariamente utilizzato per creare capi di abbigliamento resistenti per i lavoratori, deve la sua caratteristica tonalità blu proprio all’indaco. Questo tessuto ha guadagnato popolarità nella seconda metà del XIX secolo, quando Levi Strauss e Jacob Davis brevettarono i primi jeans rinforzati con rivetti, destinati ai minatori della corsa all’oro californiana.

Nel corso del XX secolo, il denim è andato oltre le caratteristiche di praticità e robustezza, trasformandosi in un simbolo di ribellione, libertà e moda. Perfino di eleganza.

L’indaco, con la sua capacità unica di sbiadire in modo personalizzato, ha permesso al denim di diventare una tela vivente che riflette le storie individuali di chi lo indossa.

Tecniche di tintura e sostenibilità

L’industria della moda ha affrontato sfide significative per rendere la tintura con l’indaco più sostenibile. Le tecniche moderne, che includono metodi di fermentazione naturale e processi di sintesi ecocompatibili, cercano di ridurre l’impronta idrica e chimica associata alla produzione tradizionale di colore indaco.

Il denim verso il futuro

Il settore del denim continua a evolvere, grazie ai designer che esplorano nuovi modi per incorporare l’indaco in creazioni che rispettano l’ambiente e mantengono al contempo l’autenticità e l’estetica che hanno reso il jeans un capo classico, intramontabile e universale.

© The Textile Atlas

L’indaco trascende il mondo della moda, influenzando l’arte, il design e persino la tecnologia. Questo pigmento è celebrato per la sua ricchezza cromatica e la sua capacità di connettere le persone con il loro patrimonio culturale, trovando applicazione in pratiche artistiche tradizionali e contemporanee.

La storia dell’indaco ne dimostra la capacità di adattarsi a contesti diversi e in continua evoluzione. Oggi, pressoché ovunque, l’indaco è il colore del jeans e riflette uno stile di vita flessibile e informale sempre più diffuso.

Ricerca, sostenibilità, innovazione

L’indaco non è solo apprezzato per la sua bellezza estetica ma anche come ambito di ricerca per la messa a punto di pratiche tintorie e di processi industriali sempre più sostenibili, che minimizzano sempre di più l’impatto ambientale riducendo l’utilizzo di acqua, energia, sostanze chimiche

Anche noi di Tonello continuiamo a fare ricerca in questa direzione e, con il nostro sistema DyeMate, abbiamo definito un vero e proprio standard di riferimento per la “nuova” tintura con l’indaco, a impatto ambientale quasi inesistente.

Da millenni al centro della cultura e dell’innovazione tessile, l’indaco, o oro blu, questo colore profondo, unico e magnetico, continua a essere una fonte inesauribile di ispirazione nel mondo della moda, in particolare nel settore del denim. La sua storia, intrisa di tradizione e rinnovamento costante, riflette un viaggio che va decisamente oltre il colore, per emozionare e sedurre artisti, artigiani e “fashion enthusiasts” in tutto il mondo.