Mariana Garcia
JournalCome è iniziata la tua collaborazione con Tonello e quale è stato il primo impulso che ti ha spinto a lavorare con loro?
Tutto è iniziato con un sogno. Fin dall’inizio della mia carriera come designer, sapevo che volevo entrare nel mondo della moda. Mio padre lavorava in un’azienda produttrice di denim, quindi ero molto interessata a questo materiale e al suo potenziale. Sfortunatamente, ci ho messo ben poco a scoprire di quanto l’industria denim sia nemica della sostenibilità. Ho avuto modo di vedere come vengono realizzati i processi, la quantità di acqua necessaria e tutti i prodotti chimici che la inquinano. Tutto ciò, per ottenere un solo paio di jeans.
Ho subito pensato fosse un sistema terribile e incompatibile con il mio desiderio di realizzare un denim brand.
Ma un giorno mio padre mi disse una frase che cambiò tutto: “Abbiamo appena adottato una nuova tecnologia laser di un marchio italiano chiamato Tonello. Si tratta di una macchina in grado di creare abrasioni, grafiche e altri finissaggi sui capi… è incredibile come funziona! Non servono prodotti chimici dannosi, né pomice, né processi ripetuti… solo design e creatività!”
Quali impressioni hai avuto lavorando con Tonello?
La prima volta che ho visto quella tecnologia in azione è stata sorprendente! Già sapevo di volerne fare parte, contribuire a quel cambiamento per creare un mondo più sostenibile, combinando ciò che amo di più: design e tecnologia.
Mi sono messa in contatto con il team Tonello e ho espresso quanto fossi rimasta colpita dalla loro tecnologia e il desiderio di approfondirne le potenzialità! Mi hanno accettata e invitata nel loro laboratorio di ricerca e sviluppo a Sarcedo, in Italia. Lì ho avuto modo di apprendere i processi e utilizzare le tecnologie guidata dal team R&D. Fu proprio da quel momento che ebbe inizio la mia carriera come Laser Designer.
La mia collaborazione con Tonello, sebbene breve, si è rivelata estremamente preziosa. È stata un’esperienza di apprendimento in cui ho acquisito conoscenze sui vari trattamenti laser, lavaggi e ozono. Il team non era solo amichevole, ma anche incredibilmente disponibile durante tutto il processo. Anche dopo la mia partenza, abbiamo continuato a tenerci in contatto e, al termine della realizzazione dei capi dopo il mio ritorno a Londra, non avrei potuto essere più soddisfatta dei risultati finali!
Puoi condividere un progetto o un aneddoto particolare che ha trasformato il tuo approccio al design e innalzato il tuo processo creativo?
Mi è rimasto impresso quando ho parlato ad Alice Tonello e le ho proposto l’idea di realizzare una collezione ispirata al Messico e alla sua cultura. Lei ha trovato l’idea straordinaria e così ho iniziato a lavorare alla collezione.
È stato un percorso impegnativo: desideravo esprimere quanto sia meravigliosa, affascinante e unica la cultura messicana, includendo tutti gli elementi che la caratterizzano, come la musica, le tradizioni, l’arte, il cinema, il cibo e molto altro. Non volevo limitarmi a realizzare qualcosa di tradizionale: il mio obiettivo era elevare e reinventare la nostra cultura, creando qualcosa di innovativo senza perdere l’essenza del Messico. In quel momento, ho compreso che il mio desiderio era rappresentare attraverso la mia arte e i miei design l’unicità della cultura messicana.
Quali competenze o intuizioni hai acquisito dalla tua collaborazione con Tonello?
Innanzitutto, ho acquisito competenze sulle tecnologie di lavanderia e la progettazione tessile. È stato molto interessante scoprire come ogni capo d’abbigliamento necessiti di trattamenti diversi a seconda dei tessuti utilizzati. L’esperienza che ho fatto con Stefano e Carlo è stata straordinaria: loro sapevano davvero tutto sulle tecniche di lavaggio!
Forse a quel tempo non avevo abbastanza conoscenze su questo tema per poter sperimentare molto, e non avevo abbastanza tempo per lavorare di notte. Tuttavia, ora che lavoro nell’industria del lavaggio in Messico, posso sperimentare e creare le mie ricette per ottenere finissaggi diversi, applicando anche le mie capacità artistiche con il laser.
In che modo questa esperienza ti ha influenzato sia personalmente che professionalmente? Ci sono stati cambiamenti o sviluppi inaspettati?
La collaborazione con Tonello mi ha influenzato profondamente. All’inizio, desideravo essere un designer di moda solo per creare idee e vederle sfilare in passerella. Dopo questa esperienza, ho capito che il mio vero desiderio invece era diventare colei che sceglie di far sfilare un capo in passerella. Ora, quando guardo un paio di jeans o un capo di denim, il mio pensiero si concentra su come è stato realizzato. Dopo aver visto tutto il lavoro e la dedizione che un team o una persona mettono nella creazione di un pezzo, impari ad apprezzare ogni dettaglio.
A livello personale mi ha toccato profondamente. Mi sono sentita accolta da ogni membro del team, e so di aver trovato amici per tutta la vita. Ciò che mi è piaciuto di più è stato il rispetto reciproco e l’apprezzamento per il lavoro di ognuno. Se qualcuno aveva bisogno di aiuto, non esitava a chiedere o a risolvere il problema, assieme! Lavorare con i ragazzi di Tonello è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Sono grata a loro per avermi fatto sentire come a casa e per avermi accolta nel gruppo sin dal primo momento.
Un cambiamento inaspettato, invece, è stata la sensazione di smarrimento rispetto alla mia carriera e alla mia persona. Mi preoccupavo di tutto e volevo che ogni cosa fosse perfetta. Un giorno, ho commesso un errore nel laserare una giacca denim e Alice Tonello mi ha detto: “Non concentrarti sul problema, concentra la tua attenzione sulla soluzione”. Non so cosa sia successo dentro di me in quel momento, ma da allora ho cercato di rilassarmi, fare un respiro profondo e focalizzarmi sulla soluzione. Da quel giorno, questo è diventato il mio mantra.
Puoi condividere un aneddoto memorabile che possa dare uno sguardo più personale alla vostra collaborazione?
Ricordo una sera in cui abbiamo organizzato una cena messicana: abbiamo ascoltato musica, mangiato piatti tipici e giocato a giochi divertenti! Quando finalmente ci siamo seduti per gustare il pasto, ho iniziato a piangere perché in quel momento mi sono resa conto di quanto fossero incredibili e preziose la cultura e le tradizioni del mio Paese.
Forse non l’hanno notato, ma per me è stato un momento indimenticabile, che porterò con me per tutta la vita. È fantastico vedere come si impari a valorizzare le cose quando non sono più così vicine: è stato allora che ho deciso di condividere la bellezza della nostra cultura e delle nostre tradizioni. Anche se in termini politici ed economici non siamo nella migliore delle situazioni, sono convinta che il design e l’arte siano stati creati per aprire gli occhi delle persone e per fare la differenza.
Come immagini il futuro dell'industria e quale impatto pensi che collaborazioni come quella con Tonello avranno nella sua evoluzione?
L’industria sta intraprendendo un percorso positivo e credo fermamente che possa migliorare ancora. Le nuove tecnologie stanno trasformando il settore, eliminando l’uso di sostanze chimiche, riducendo gli sprechi d’acqua e minimizzando i rischi per gli operatori.
Sono convinta che un futuro migliore sia possibile e so che Tonello è tra i pionieri in termini di innovazione e ricerca. Credo nella loro tecnologia perché oggi la utilizzo e posso confermare che è la migliore che si possa avere. Tuttavia, credo che questa evoluzione necessiti di operatori altamente specializzati; questo aspetto è cruciale, senza professionisti adeguatamente formati, non si va da nessuna parte.
Ascolta e abbi fiducia nel tuo team. Puoi avere una Ferrari, ma senza il pilota giusto, non sfrutterai mai tutto il suo potenziale.
[Queste immagini fanno parte di un progetto personale, dedicato a quei capi che non superano il processo di qualità per poter essere venduti. Così, ho creato diversi pattern con il laser per coprire i difetti estetici e poi ho effettuato un intervento artistico sui capi. Attraverso l’utilizzo del laser e grazie alle mie abilità artistiche, posso ridare vita a capi che sarebbero altrimenti destinati alla spazzatura. Il mio obiettivo è sensibilizzare le persone a riflettere sulle nostre abitudini di consumo.]